E quindi tu #2

È TUTTO UNO SPOILER

“Ho problemi con queste cose” riferendosi alla scelta tra il ragazzo buono e quello cattivo.

Esordisce così Beck, in un momento intimo in cui si racconta a Joe, parlandogli del suo primo bacio dato, non al ragazzo con cui si stava frequentando da un po’, ma al migliore amico di lui. Quello stronzo.

E il fatto che lei abbia problemi con queste cose noi lo abbiamo capito quando, nonostante abbia lasciato Joe perché si sentiva soffocare da lui, ci sia tornata insieme prima da amante e poi da fidanzata.

E lo sappiamo bene, perchè Beck non è solo Beck, ma siamo tutti noi. E sappiamo quanto possa essere facile essere feriti (“Chi durante la vita non è mai stato ferito, o è molto fortunato, o è soltanto molto solo” cit. Mitch in Dawson’s creek) e quanto questo renda difficile sentirci ed essere davvero liberi di scegliere per il nostro bene.

Nelle ultime cinque puntate della serie “You”, le cose vanno più veloci, quasi precipitano: Joe uccide Peach, facendo passare la morte per un suicidio, Beck inizia ad andare in terapia, e quindi anche lui, sotto mentite spoglie, lei scrive di più, scrive meglio, inizia a liberarsi della sua insicurezza e quindi anche di Joe, e lo lascia. Diventa una scrittrice famosa, e lui si fidanza con Karen, l’amica della vicina di casa, ma continuano a cercarsi, a flirtare, finché non iniziano di nuovo a fare sesso, per poi dichiararsi questo amore così – disperato e – sbagliato.

Nelle sue riflessioni, estremamente controllate e precise, Joe si sente più attratto da Beck che da Karen perché lui non è utile a quest’ultima. Non è insicura, e non ha bisogno che qualcuno le sistemi la vita. Invece sente di servire a Beck, perché lei è incasinata, disordinata, vaga alla ricerca di se stessa, non sa scegliere per il suo bene, e gli permette di salvarla. Complesso paterno, dicevamo?

E lui lascia la fidanzata per correre a casa di Beck, romperle il vetro con una pietra e dirle che anche lui vuole stare con lei.

Ora: 1) come ti permetti di spaccare vetri così, a caso? Il citofono è davvero fuori moda? 2) in quanti, come me, hanno sperato che in quel momento Beck fosse in compagnia di un altro uomo mezzo nudo, in modo da mandare completamente fuori fase Joe, e vedere, così tradito e sotto pressione, a che punto sarebbe arrivata la sua pazzia?

Invece no, lei è lì sola in casa, che non aspettava che lui, e lo riaccoglie a braccia aperte.

E vissero per sempre felici e contenti.

Amen.

E invece no. Perché lei, nel frattempo, è andata in terapia e qualcosa è cambiato. E no, non mi riferisco al fatto che abbia avuto una storia con il terapista, quanto alla sua stessa consapevolezza.

Beck non ha più paura, e inizia, finalmente, a cogliere i segnali. Ad un certo punto la verità sembra un’urgenza improrogabile, e così iniziano le ricerche sul passato di Joe, particolarmente sulla fine della sua storia con Candace, la ragazza partita improvvisamente per Roma.

La fine è ormai inevitabile: trova nel bagno una scatola in cui lui ha conservato il suo telefono, quello di Benji e quello di Peach, il suo diario segreto, i suoi indumenti intimi, e addirittura dei denti non ben identificati. Joe lo scopre e la rinchiude nel caveau nel seminterrato della libreria.

Qui Beck rimane sola, con una macchina da scrivere e tantissimo tempo per pensare a come sopravvivere. E scrive un romanzo. Ma la vera impresa che riesce a compiere in quella situazione così estrema è scoprire la sua parte di responsabilità. L’aver voluto delegare a lui il compito di proteggerla, e di salvarla, compito che ricade unicamente su di lei, e che è ormai in grado di assumersi.

È buffo il fatto che lei acquisisca questa libertà da lui proprio mentre è imprigionata; quando ormai l’unico che pensava potesse salvarla è proprio colui che vuole farle del male.

Ci sarebbe da fare una riflessione sull’amore tossico e l’amore sano, e su quanto, a volte, non siamo preparati al veleno che lasciamo che gli altri mettano dentro di noi. Una riflessione sul fatto che la nostra autostima è davvero estremamente fragile, e la differenza tra ciò che la potenzia e ciò che la abbatte è labile, a volte impercettibile, eppure è fondamentale per salvarci. Una riflessione sul fatto che quanto più ci convinciamo di volere qualcosa, soffermandoci sulle cose buone che ci dà, ed ignorando le emozioni negative che ci fa vivere, tanto più diamo potere all’altro per farci seriamente del male; per convincerci sempre più che abbiamo bisogno di essere salvati, e che da soli sappiamo fare solo scelte sbagliate.

Ma non è questo il momento. Perché Beck si salva, e riesce ad ingannare Joe, dicendogli esattamente ciò che lui vuole sentirsi dire.

E lui si lascia andare, facendosi rubare le chiavi e rinchiudere nel caveau.

Beck scappa, ma ci sono le sbarre alla porta, e lei ha lasciato le chiavi nel seminterrato, allora torna a prenderle, ma Joe è uscito, e lei si difende tirandogli una martellata in testa.

E lui non muore.

La cosa che mi ha sorpreso di più di questa serie è che la gente – prima Benji, poi Peach e infine Joe – riceve martellate e sassate violente in testa e resta viva. E quando si sveglia ragiona pure bene. Fantascienza.

Appunto, lui non muore, e mentre lei sta per aprire la porta con le sbarre, lui la prende da dietro e la uccide.

La fine della prima stagione è terribile. Io ci sono rimasta di sasso.

Ho provato, non solo un forte senso di ingiustizia, ma anche di vuoto. Perché Beck ha provato a salvarsi fino alla fine e a tutti i costi; perché un bambino, il figlio della vicina di Joe, l’ha vista chiedere aiuto ma non ha fatto niente, né dopo racconta nulla a nessuno; perché Joe pubblica il libro scritto da Beck in prigione, in cui lei dà tutta la colpa al terapista (mentre era nel seminterrato era funzionale a riavere la fiducia del ragazzo), che viene arrestato per i crimini di un altro; perché Joe guadagna molti soldi per quel libro; perché, semplicemente, l’inganno perpetrato da Joe non viene scoperto.

È giusto affrontare questi argomenti, non pensare che siano solo i problemi degli altri: perché sono reali, e accadono anche a noi, ai nostri amici e alle nostre amiche. Certo, non tutti muoiono a causa di partner psicopatici, ma è importante aprire gli occhi e parlare del fatto che, anche se non portano alla morte, determinati rapporti fanno male. Sono tossici. Comportamenti giustificabili con la gelosia, o la protezione, o l’insicurezza possono generare mostri emotivi che è poi difficile gestire, e non abbiamo sempre la prontezza di spirito e la presenza per riconoscerli. E che, proprio per questo, a volte siamo più predisposti ad attirare e accettare persone che ci fanno male.

Funzioniamo per incastri. E per specchi. Scegliamo chi ci riflette meglio in un certo momento, chi tira fuori il meglio di noi. E a volte anche il peggio.

E ci sono relazioni che ci fanno bene eppure tanto male, e noi accettiamo entrambe perché pensiamo di non poterne fare a meno. Forse è questa la distinzione tra i rapporti sani e tossici: la convinzione che qualcosa, anche se brutto, sia meglio che niente; che la compagnia di un altro, a prescindere se positiva o negativa, sia migliore della compagnia di noi stessi; l’intima consapevolezza di non meritare qualcosa di meglio.

Concludo con le parole di Beck:

Come sei finita qui? Ti sei sempre avvolta nelle favole come in una coperta, ma era il freddo che amavi, i brividi quando scoprivi i cadaveri delle mogli di Barbablù, la dolce pelle d’oca quando il principe azzurro infilava i tuoi piedini nella scarpetta di cristallo, che calzava perfettamente. Nel cortile della scuola le vere principesse ti fluttuavano accanto nel vento autunnale, hai visto il divario tra te e le ragazze ricche e hai giurato di smettere di credere nelle favole, ma le storie erano dentro di te, profonde come un veleno. Se il principe azzurro era reale, se poteva salvarti, tu dovevi essere salvata da tutta quella ingiustizia. Quando sarebbe arrivato? La risposta era una crudele alzata di spalle in centinaia di momenti fugaci. Il ghigno sulla faccia di Steve Smith quando ti chiamava Vacca grassa. La mano dello Zio Jeff che ti strizzava il c*** in cucina alla festa del Ringraziamento, lo sguardo di accusa di tuo padre quando gli raccontavi cos’era successo. Da ogni ragazzino mascherato da uomo che hai fatto entrare nel tuo corpo e nel tuo cuore hai imparato che non possedevi la magia che trasforma una bestia in un Principe. Ti sei circondata delle ragazze che avevi sempre detestato, sperando di condividere il loro potere. E odiavi te stessa, cosa che ti ha sminuito ancora di più. E poi? Proprio quando pensavi di poter semplicemente sparire, Lui ti ha visto. E da qualche parte dentro di te lo sapevi che era troppo bello per essere vero ma ti sei lasciata trascinare perché lui era il primo forte forte abbastanza da sollevarti. Ora, nel suo castello, hai capito che il principe azzurro e Barbablu sono lo stesso uomo e non ci sarà un lieto fine, a meno che tu non li ami entrambi. Non volevi questo, non volevi essere amata e che lui ti incoronasse. Non te la sei cercata, non te la sei cercata, non te la sei cercata? quindi ora di’ che vuoi vivere così, di’ che lo ami, di’ grazie, di’ qualunque cosa eccetto che la verità! E se non puoi ricambiare il suo amore?

Sì Netflix, sto ancora guardando You. Problemi?

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